Reati in aumento, cala la produttività delle imprese edili
Secondo il report 2024 di BauWatch l’epidemia di furti nei cantieri ha avuto pesanti ripercussioni finanziarie sulle aziende del settore
L’incremento del livello di criminalità registrato nei cantieri sta colpendo duramente la produttività delle imprese del comparto. Lo rivela l’indagine “Minacce invisibili: indice di criminalità nel settore edile 2024” realizzata da BauWatch, azienda leader europea nei servizi di videosorveglianza per siti, con la partecipazione di oltre 500 professionisti del settore.
Circa tre persone su dieci hanno segnalato che i furti causano l'aumento dei tempi di costruzione: un quarto degli intervistati ha dichiarato di aver sperimentato ritardi di oltre quattro settimane, ma il dato certamente più preoccupante è che in un caso su dieci i progetti non sono stati portati a termine
“Dalla ricerca emerge – spiega Laura Casparrini Managing Director di BauWatch Italia – che i ritardi nei lavori di costruzione possono comportare infatti un costo aggiuntivo che va dal 10 al 50% del costo originale, andando a contrarre i margini di profitto, sia diretto che indiretto. Una percentuale, questa, che evidenzia l’impatto negativo dei reati sulla produttività aziendale: i costi extra e i ritardi rendono sempre più difficile rispettare le scadenze di consegna dei progetti, andando a danneggiare, in ultima analisi, la reputazione e le relazioni delle imprese.”
Alla base del calo di produttività, però, non ci sono solo i ritardi, ma anche le ingenti spese che si rendono necessarie per riacquistare i materiali rubati, e in particolare rame e cavi che sono tra quelli più appetibili. Per la maggioranza degli intervistati il valore attrattivo del rame rimane molto elevato perché scarsamente disponibile e sempre più richiesto dall’industria della transizione energetica. Altrettanto ricercati risultano i cavi che, sempre secondo lo studio BauWatch, sono diventati uno dei bersagli preferiti dei criminali a scapito delle infrastrutture ferroviarie e dei siti di telecomunicazione, da cui vengono solitamente prelevati. Accanto ai furti più importanti di materiali pregiati come rame e cavi ci sono quelli di attrezzi da lavoro (strumenti elettrici, portatili o livelle) che, per l’alta frequenza con cui si verificano, se sommati, rappresentano una perdita da non sottovalutare. A riprova di ciò, ci sono i dati della ricerca secondo cui i piccoli attrezzi (33%) e le attrezzature portatili (44%) sono gli oggetti più comuni da rubare e rivendere.
“In uno scenario di questo tipo diventa fondamentale – continua Casparrini – per le imprese del settore dotarsi dei più evoluti sistemi antintrusione e di videosorveglianza in grado di assicurare la massima protezione al sito e alle persone che ci lavorano. Una sicurezza non efficiente spesso genera un impatto negativo sul morale dei lavoratori. Alcuni si sentono personalmente responsabili o sono addirittura preoccupati per la propria occupabilità futura. Di qui l’importanza, da un lato, di garantire che tutto il personale del cantiere comprenda le procedure di sicurezza, dall’altro di avvalersi di sistemi tecnologici all’avanguardia che, anche grazie all’effetto deterrente di elementi luminosi o sonori, possano impedire qualsiasi tentativo di effrazione, preservando la tranquillità dei lavoratori che si sentiranno così meno a rischio.”
Il settore edile in Italia ha affrontato negli ultimi anni sfide significative, contrassegnate da un’inflazione notevole e un aumento senza precedenti dei costi dei materiali essenziali. I dati dello studio BauWatch sottolineano come sia fondamentale per le aziende di questo comparto mettere in campo le migliori misure di sicurezza per prevenire l’ulteriore calo di produttività che il dilagare dei reati, anche di quelli meno gravi, potrebbe comportare.
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